Personal

Metamorfosi dell’Autenticità

L’Emancipazione Attraverso la Libera Espressione

Nell’infinita danza della vita, l’importanza di liberarsi dal giudizio della società e dal giudizio su se stessi emerge come una guida luminosa nella nostra ricerca di autenticità e realizzazione. È solo attraverso l’abbandono del guscio della conformità che possiamo rivelare il nostro potere intrinseco e emanciparci dalla trappola dei condizionamenti.

Rompere i limiti mentali e sociali, distruggere il silenzio e spezzare il guscio diventa un atto di ribellione filosofica, una fiamma interiore che ci spinge a realizzare il nostro pieno potenziale e ad abbracciare la nostra unicità.

Questa serie fotografica vuole diventare così un simbolo di emancipazione, in particolare per le donne. Rifiutando il giudizio sociale e abbracciando la propria identità, Manuela Zero si libera gradualmente dalle bende che rappresentano il simbolo delle ferite causate dalla lotta contro gli stereotipi imposti dalla società. La loro rottura diventa la riaffermazione dell’autenticità individuale e il superamento delle ferite. Infine, si presenta al mondo nuda e felice, sottolineando la bellezza e la forza che risiedono in ognuno di noi quando siamo liberi di essere noi stessi.

Frida Miranda R.

“Ridi quando è necessario, fai silenzio quando devi, sì pronta sempre, corri, truccati la faccia, sí femminile, vestiti, travestiti e con il potere scherza poco, trattieni il respiro quando senti di non farcela abbassa gli occhi e se cadi non piangere mai”

Manuela Zero

Il progetto prende origine dal desiderio iniziale di Manuela Zero di essere ritratta come una diva di Hollywood ormai scomparsa, con il volto frammentato. Tuttavia, questo desiderio si evolve in qualcosa di più ampio, in sintonia con la società contemporanea. Frida trasforma l’idea del ritratto in un progetto fotografico che si propone come un simbolo di emancipazione dal giudizio sociale e personale. Il suo obbiettivo, insieme a Manuela e Chiara, è quello di rappresentare visivamente la liberazione dai confini imposti dalla società e dall’autovalutazione.

 

 

Performace: Manuela Zero

Regia e fotografia: Frida Miranda Rodríguez

Trucco e parrucco: Chiara Gabriele

 

 

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